Abbiamo atteso il tempo necessario per dedicarci allo studio e alle considerazioni dei maggiori esperti di diritto, a differenza di molte altre realtà associative, del disegno di legge c.d. “Zan” prima di poter prendere una posizione netta e unanime. Uno studio che si è reso necessario alla luce degli avvenimenti che da una parte stanno sconvolgendo l’opinione pubblica la quale sta sempre più consolidando una posizione contraria, dall’altra la continua mistificazione del testo in oggetto che i favorevoli stanno perpetrando a danno della corretta informazione.
La nostra associazione di Atei ha quasi 10 anni di vita e conta circa 186.000 tra iscritti, sostenitori e simpatizzanti in tutta Italia. Negli ultimi due mesi nelle varie città d’Italia si sono tenuti diversi incontri sui vari temi che riguardano l’ateismo e la società in generale, in particolare si è discusso e analizzato anche il DDL Zan e di come questo possa avere conseguenze deleterie sulla libertà di pensiero. La nostra realtà nasce come associazione che sostiene il libero pensiero in un’ottica filosofica atea. Chi come noi ha sempre avversato la censura in tutte le sue forme, in tutti i suoi luoghi e in tutti i suoi momenti non può permettere che dietro la giustificazione di far passare dei diritti – veri o presunti – si nasconda, in realtà, una trama così malvagia e perversa.
Noi non siamo per la famiglia biblica o religiosa, noi siamo per la Famiglia nel senso naturale del termine ossia questa composta da un Padre (figura di sesso maschile), una Madre (figura di sesso femminile) e la eventuale prole. Chi pensa che gli atei non abbiano una spiritualità, una tradizione, dei valori, una morale, commette un grosso errore. Anzi, proprio gli atei che non vivono di preconcetti confezionati nei secoli bui, sono scevri da dogmi imposti da qualunque religione e hanno la capacità di avere una visione netta della realtà.
Sosteniamo la teoria dell’Evoluzione di Darwin e pertanto l’idea di un’educazione conforme allo sviluppo naturale del bambino e di una pedagogia scientifica basata sull’osservazione non preconcetta, né schematica del bambino. Pertanto il problema dell’educazione deve essere trattato come un’urgenza sociale, anche alla luce della preoccupazione diffusa circa lo sviluppo in Italia di “degenerazioni” ideologiche all’interno del sistema Istruzione.
La tematica della libertà di pensiero attiene alle finalità del nostro Statuto, che all’art. 2 così recita: “
Promozione della libertà di pensiero e del pensiero critico, della conoscenza delle teorie atee e di ogni concezione razionale e non confessionale del mondo, della vita e dell’uomo”.
Sappiamo bene che il DDL Zan introduce il reato di opinione, per cui qualunque espressione nei confronti di chi non è eterosessuale, anche la più benevola, potrà essere liberamente interpretata dal giudice come discriminante e permettergli di emettere una sentenza di condanna. Ecco un altro dei motivi per cui la nostra lotta contro ogni totalizzazione del pensiero ci vedrà impegnati contro questo disegno di legge.
Infine la questione etica. Quasi sempre la nostra associazione si è distinta per contrastare ogni ingerenza religiosa nella vita pubblica e nella vita politica della Repubblica Italia, sostenendo così la Laicità dello Stato Italiano. Nonostante ciò, reputiamo doveroso unirci ad una battaglia che vede buona parte di cristiani, cattolici e altre confessioni, sostenere questa giusta causa, ma soprattutto non vogliamo permettere che chi sostiene la teoria di genere possa intromettersi nella vita privata o pubblica, al pari delle confessioni religiose.
Il nostro inserimento in questa battaglia sarà un valore aggiunto alle tesi che abbiamo sopra sostenuto (per motivi di spazio non tutte) e un sostegno alle altre tesi che già autorevoli personalità hanno espresso in maniera chiara e lineare contro l’eventuale approvazione del DDL Zan. Riteniamo che questa questione non possa che essere condivisa da tutta la società civile e che si debba mettere da parte ogni rancore legato alla appartenenza confessionale o clericale. Se mancherà l’unità saremo tutti travolti da una eventuale approvazione del testo legislativo. Per questo l’UAER si unisce alla battaglia di civiltà contro il DDL Zan.